lunedì 26 ottobre 2015

COLD CREAM FAI DA TE AGLI AGRUMI

Ed infine anch'io ho realizzato la mia prima cold cream....Eccola qua:


E' davvero ottima e facile da preparare. Si è anche rivelata un'ottima base per la realizzazione di un dopobarba leggermente alcolico che mio marito ha gradito moltissimo e che sta sperimentando. Ve ne parlerò presto.
Ho sempre tratto spunto da questo libro che vi ho citato in un altro post...

...rielaborando la ricetta che l'autrice propone per le creme. Lei nel libro non ne parla espressamente ma, dagli ingredienti che usa e dalle dosi, si capisce chiaramente che la ricetta è quella delle cold cream. Avendo più o meno tutti gli ingredienti per realizzarla ho deciso di provare.
Non mi dilungherò adesso a parlare di cold cream (anche perchè la maggior parte di voi le conosce già). Se volete saperne di più vi invito a leggere fino in fondo questo post.
Adesso passiamo alla parte pratica.

INGREDIENTI:

- 2,5 gr di burro di cocco;
- 2,5 gr di cera d'api;
- 20 gr di olio di riso;
- 10 gr di olio di jojoba;
- 15 gr di acqua distillata (o infuso a vostra scelta);
- 2 gr di LECIMIX (o lecitina liquida);
- 5 gt estratto di semi di pompelmo;
- 15 gt di oli essenziali (io ho usato arancio dolce, mandarino, limone e citronella, 4 gt per ciascuno)

PROCEDIMENTO:

Pesate oli, burro, cera e lecimix in un ciotolino quindi ponetelo a scaldare a bagnomaria finchè la cera non si sarà completamente sciolta, mescolando di tanto in tanto. Ricordate che la cera fonde a 70°. Nel frattempo pesate l'acqua distillata e scaldatela sul fuoco o al microonde. Non deve assolutamente bollire, ma dovrà avere la temperatura di circa 70 °. Potete verificarla anche ad occhio ma se avete un termometrino digitale potete essere più precise. E' importante perchè l'emulsione che realizzaremo sarà più stabile se le i due liquidi vengono miscelati ad una temperatura più simile possibile.
Una volta che la cera sarà sciolta spengete il fuoco, togliete il ciotolino dal bagnomaria e versate lentamente a filo l'acqua calda dentro gli oli (mai il contrario) emulsionando il tutto con l'aiuto di un frullino da cappuccino. Continuate a frullare finchè la vostra "maionese" non è fredda.
Questo è il risultato:
Ne otterrete una crema piuttosto fluida. Se volete renderla più soda basta aumentare la dose di cera e lecimix. Prima o poi farò una prova e vi terrò aggiornate.
A questo punto, e solo a crema fredda, potete aggiungere gli oli essenziali e l'estratto di semi di pompelmo che io uso come antimuffa. Mescolate bene con una palettina ed è pronta per essere invasettata.
Ha un buon profumo agrumato. Al tatto appare un pò unta all'inizio ma dopo pochi minuti si assorbe subito lasciando la pelle morbida e vellutata a lungo. Ottima come crema mani e corpo. Ma anche per il viso non è male...e dire che io ho la pelle grassa...ma solo per l'inverno!

La crema si conserva bene per almeno 2-3 mesi. Le cold cream hanno meno problemi di conservazione rispetto alle creme tradizionali perchè contengono pochissima acqua.


COLD CREAM:
Per chi non lo sapesse le cold cream sono le creme più antiche del mondo. Come potete leggere sul forum di LOLA furono inventate da Galeno nel III secolo d.C. che per primo utilizzò la cera d'api come emulsionante per miscelare acqua ed olio (che come noto non si mescolano naturalmente tra loro).
In tempi più recenti si è scoperto che anche la lecitina ha un discreto potere emulsionante.
Le cold cream prevedono l'uso di una forte percentuale di grassi (60% olio, 20% cera, 20% acqua) e proprio per questo non necessitano di un conservante e durano circa 3 mesi.
Le creme moderne, dove i grassi sono al massimo il 10-15 % hanno una struttura diversa e più complessa. Sono strutturate in tre fasi (acquosa, grassa e additivi); a motivo della grande percentuale di acqua che le compone, necessitano di un addensante da usare nella fase acquosa per essere stabili, e di un buon conservante altrimenti fanno la muffa e vanno a male nel giro di qualche giorno.
Ho provato già a realizzarne una QUI

A presto!

martedì 13 ottobre 2015

BALSAMO LABBRA ANTI HERPES

Benritrovati!
Oggi posto un'altra ricetta di burrocacao in versione "curativa". Eccolo qua:

L'Herpes è un problema piuttosto fastidioso ed in commercio ci sono prodotti specifici. Però vi consiglio di provare questo burro. L' olio essenziale di lavanda disinfettante e quello di menta antidolorifica e rinfrescante possono aiutare a contrastarlo.
Inoltre gli oli naturali proteggono e nutrono le vostre labbra.

INGREDIENTI: x uno stick
- 2 gr cera d'api;
- 2 gr olio ricino;
- 3 gr olio cocco;
- 6 gc olio essenziale di lavanda;
- 4 gc olio essenziale di menta;
- una capsula di vitamina E (circa 0,1 gr) -facoltativa-


PROCEDIMENTO:
Pesate tutti gli ingredienti in un bicchierino. 
Mettetelo a bagnomaria ed attendete che la cera si sia sciolta completamente mescolando con una palettina x il caffè. A questo punto togliete il bicchierino dal bagnomaria e, sempre mescolando, attendete un minuto che il liquido si sia leggermente raffreddato. Aggiungete gli oli essenziali e continuate a mescolare finchè non comincia ad addensare. Appena vedete che inizia ad addensare versate nel tubetto del vostro stick di riclo (precedentemente trattato secondo la procedura che ho descritto QUI) ed attendete che si sia completamente raffreddato e solidificato.


La consistenza è diversa dal balsamo labbra precedente all'olio di  mandorle. Questo è decisamente meno morbido, sulle labbra è più pastoso e non lucido, anche se decisamente più persistente. Se volete un effetto più rinfrescante potete invertire le quantità di oli essenziali (ovvero 4 gt di lavanda e 6 di menta). A presto.


sabato 3 ottobre 2015

BALSAMO LABBRA FAI DA TE AL BURRO DI COCCO ED OLI ESSENZIALI

Ragazze! L'inverno è alle porte....per cui ho realizzato il burrocacao di cui la mia famiglia è grande consumatrice (spesa risparmiata x quest'anno). 
Eccolo qua:
Ne sono venuti due stik ed un barattolino.
Per la realizzazione ho voluto provare la ricettina che ho scovato su questo libro, riadattata con gli ingredienti che avevo in casa:
INGREDIENTI:
- 10 g olio di cocco (o burro di Karitè o burro di cacao);
- 5 g cera d'api;
- 13 gr olio mandorle (o altro olio vegetale);
- 10 gocce oli essenziali (io ho messo 2 gt di o.e. mandarino, 2 gt di o.e. chiodi garofano, 6 gt di o.e. cannella).

PROCEDIMENTO:
Preparare un pentolino con un pò di acqua dentro nel quale immergerete un ciotolino per il bagnomaria. All'interno del ciotolino mettete il burro di cocco, la cera e l'olio, accendete il gas al minimo e, sempre mescolando con una palettina di quelle per il caffè, attendete che la cera si sia completamente sciolta. A questo punto togliete il ciotolino dal fuoco, attendete un attimo che il composto si raffreddi leggermente ed aggiungete gli oli essenziali. Mescolate ancora per amalgamare bene e, prima che il composto inizi a solidificare, invasettatelo.
A questo scopo potete utilizzare contenitori nuovi o riciclati come ho fatto io. Gli stik del burro cacao finito non si buttano!!! Si sterilizzano in acqua bollente (anche per eliminare ogni residuo di cera), si inserisce in fondo al tubo un piccolo cerchio di plastica (io l'ho ritagliato da una confezione di teneroni) per tappare il buco in fondo (altrimenti il burro cacao caldo che vi colerete andrà in fondo e dovrete buttare tutto!) e vi si versa il composto caldo. Si attende che solidifichi ed avrete il vostro stik, comodo e pratico da portare in tasca...
Gli oli essenziali sono a piacere. Io ho inserito questa miscela perchè, usando il burro di cacao solo in inverno, volevo un profumo che mi riscaldasse. L'odore mi piace molto, assomiglia alle gomme da masticare....
Ne è venuto fuori un buon balsamo, molto morbido anche se tiene nello stik senza spappolarsi. Ha un effetto lucido davvero gradevole!
A presto.

sabato 26 settembre 2015

FORMAGGIO FRESCO SPALMABILE FAI DA TE TIPO PHILADELPHIA

Non so voi ma in casa mia questo tipo di formaggio va per la maggiore. E' l'alimento preferito della Dora, la mia bambina più grande che ci fa anche colazione al mattino con la schiacciata.
Siccome io sono una patita dell'autoproduzione mi sono chiesta: sarà possibile prepararla con ingredienti che abbiamo a casa?
Spippolando sul web si trovano mille ricette e mille siti e blog che ne descrivono il procedimento ma la base è sempre questa: si aggiunge il sale allo yogurt bianco naturale. Semplice.
Per cui mi sono messa subito all'opera.
Io mi faccio da sola lo yogurt in casa con l'aiuto della yogurtiera.
Acquisto un litro di latte che pago circa 1 euro ed una confezione di yogurt bianco naturale per la stessa cifra (io uso quello probiotico). Faccio bollire il latte, poi quando è freddo ci aggiungo un vasetto di yogurt, mescolo, lo invasetto e lo metto nella yogurtiera. La accendo ed aspetto una notte che i fermenti compiano il miracolo....Ecco fatto un Kg circa di yogurt.

A questo punto ne peso  mezzo chilo, ci aggiungo un cucchiaino raso di sale fino da cucina e mescolo bene. Poi prendo un contenitore abbastanza alto, ci posiziono sopra un colino abbastanza capiente in modo che resti abbastanza alto dal fondo, lo rivesto con un telo pulito (un asciughino o un tovagliolo)  e ci verso il composto di yogurt e sale.


Faccio un fagottino e lo strizzo leggermente. Il siero comincia ad uscire. Lo lascio così dentro al frigorifero per 6-7 ore (o anche tutta la notte) ed è pronto. L'importante è che il fagottino non tocchi mai il siero che cola sul contenitore.

A me ne è venuto circa 160 gr. Il gusto è leggermente più acido di quello originale, questo anche perchè io l'ho fatto con il latte parzialmente scremato, quindi è venuto in versione LIGHT!!!!
Se lo fate con il latte intero viene più delicato.
Se decidete di farlo con lo yogurt già pronto, acquistate quello naturale bianco SENZA ZUCCHERO!!!!!Altrimenti viene orribile...fidatevi...ho provato:-) Ehh Ehh!

Vi lascio anche il link del video che ho trovato sul web https://www.youtube.com/watch?v=jXuG5lqTueo.

A presto!

venerdì 18 settembre 2015

SPRAY ANTIZANZARE FAI DA TE COMPLETAMENTE NATURALE

Ciao!
Qualche mese fa mi sono ritrovata senza l'Aroma di Guna 2, il mio antizanzare preferito, a base di oli essenziali, forse qualcuno di voi lo conosce...
Sia io che la mia piccola Silvia siamo ottime prede di questi terribili insetti che, in questa torrida ed umida estate, hanno deciso di riprodursi a milioni nei nostri giardini,  assaltandoci a prima vista.
Io confesso che spesso ricorro alle salviette....ma per la piccola non posso proprio.
Mi sono quindi chiesta se potevo riprodurre da sola in casa l'Aroma di Guna 2. Ho consultato la lista degli ingredienti ed ho visto che era fattibile!
Ecco la mia ricetta per una boccetta spray da 50 ml:
- Olio di riso;
- Olio di Jojoba;
- Olio di mandorle;
- 20 gc di olio essenziale di lavanda;
- 20 gc do olio essenziale di geranio;
- 15 gc di olio essenziale di citronella;
- 10 gc di olio essenziale di menta;
- 5 gc di olio essenziale di tea tree.

Riempite per metà la boccetta con l'olio di riso. Riempite poi  la parte restante della boccetta per metà con olio di jojoba e olio mandorle. 
Aggiungete quindi gli oli essenziali nelle quantità indicate.

Ne basta veramente poco perchè la profumazione è molto intesa ed assomiglia davvero all'aroma di Guna (in effetti mancano solo l'olio di Neem e l'o.e. di melissa che non avevo) e funziona davvero! 
Facile, economico e veloce! A presto.

giovedì 10 settembre 2015

SIDE BED. CULLA DA AFFIANCARE AL LETTONE FAI DA TE!

Rieccomi!!!!!!
Dopo una lunga assenza torno a scrivere un post. L'assenza, lunga e giustificata, mi ha portato un'altra figlia.
Silvia è nata il 18 di giugno, il giorno prima del mio compleanno...Destino? Chi lo sa...A me piace pensare di si...
Questa nuova esperienza di madre mi ha assorbito interamente negli ultimi mesi anche se mi ha donato molto interiormente.
E se nulla ci può preparare a diventare madre la prima volta, io oggi sono invece convinta che molto si può fare se si ha la fortuna ed il dono di avere un secondo figlio.
Questa volta mi sono preparata a lungo, prima e dopo, in molti modi e, ritengo di essere, oggi, una madre migliore, anche per la mia prima bimba che, purtroppo, ha dovuto subire lo scotto della mia inesperienza e impreparazione pressochè totale. Ed è a lei che devo quello che sono oggi, il coraggio e la forza di cambiare radicalmente la mia vita ed il modo di approcciarmi ad essa.
Comunque bando alle ciance.
Scrivo questo post per descrivervi come ho realizzato un accessorio che si sta rivelando davvero molto utile.
Il SIDE BED.


Dopo la prima (fallita) esperienza di allattamento (che molti vuoti e molte domande ha lasciato dentro di me...) ho deciso che per la seconda figlia mi sarei preparata meglio per evitare di commettere gli stessi errori fatti con la prima. Per cui ho letto diversi libri sull'argomento allattamento materno, tra cui il più bello e significativo è stato certamente LATTE DI MAMMA....TUTTE TRANNE ME di Giorgia Cozza

Questo libro, partendo da un'espeirenza di allattamento fallita della scrittrice, spiega i vari passi dell'allattamento materno soffermandosi sui principali dubbi, sfatando miti e credenze ed incoraggiando le neomamme che intendono percorrere la non semplice strada dell'allattamento materno.
Devo dire che io, la prima volta che l'ho letto, ho versato fiumi di lacrime ricordando la mia esperienza di allattamento misto -da me tenacemente ed ostinatamente voluta e perseguita, non senza dubbi, incertezze e dolori- senza un sufficiente appoggio dall'esterno...
Ma questa è un'altra storia.....

Perchè vi ho parlato di questo libro? Perchè qui, per la prima volta ho sentito parlare di SIDE BED come strumento per poter favorire l'allattamento notturno.
Il pratica si tratta di una culla da affiancare al lettone in modo da avere il bimbo sempre vicino ma non dentro il letto...Questo per me è indispensabile, dato che già ci dormiamo in 3 poichè nonostante tutti i miei sforzi di mettere Dora nel suo letto, ancora a 4 anni lei si addormenta nel lettone ed a volte, sempre più di rado, noi ce la lasciamo -anche per stanchezza-. Ed in questo io ormai -anche grazie alla lettura di libri come quello di Giorgia Cozza- non ci vedo più nulla di male!

Il problema dei side bed in commercio è che sono molto costosi.
Io mi ero innamorata del nex to me della Chicco. Questo:
Solo che nuovo costa circa 170 euro (su amazon, altrimenti si sale anche oltre le 200 euro). Usato non l'ho trovato se non molto lontano da casa.
Vista la cifra proibitiva (tenuto anche conto che si tratta di una cullina che al massimo dura 6 mesi!) ho pensato di chiamare "Mac Gyver", ovvero mio marito, anche soprannominato "Bob, l'uomo attrezzo" (quello del cartone animato "puoi aggiustarlo, si con Bob. Saprai farlo, si con Bob!" ) ed interessarlo della problematica.
E lui, tenendo fede al soprannome che merita, con l'ausilio del suo più che valido aiutante (mio suocero) e su mie indicazioni, l'ha realizzata!
Eccola qua:




Ed il tutto con circa 30-40 euro! E quanto mai deve costare una cullina che dura al massimo 6 mesi?!

L'idea l'ho trovata QUI e ringrazio mammacanguro per l'idea geniale che io ho applicato in piccolo alla mia cullina ma, come lei fa vedere, si può applicare anche ai lettini più grandi senza bisogno di acquistarne di nuovi.
Quando non c'entrerà più ho già il lettino a cancelli al quale posso rimuovere la sbarra laterale!
Una volta finita l'ho fatta colorare alla mia piccola pittrice che l'ha decorata con l'impronta delle sue manine e dei suoi piedini divertendosi un mondo. A me sembra favolosa! 
All'interno si può inserire un materassino da carrozzina ed un paracolpi, anche fatto artigianalmente. Io, siccome ce l'avevo, ho utilizzato il riduttore del lettino a cancelli al quale ho tagliato un lato per aprirlo. Oggetto mai usato nè da me nè da mia cognata...il classico regalo che, prima da neofita, credi utilissimo e che poi scopri essere invece uno vero e proprio spreco di soldi.... i neonati detestano dormire da soli...e come dar loro torto! Per nove mesi hanno vissuto dentro al ventre materno, non si può certo pretendere che da un momento a l'altro desiderino separarsene.
A volte succede ma ritengo siano eccezioni.
Il SIDE BED si sta rivelando utilissimo! La notte mi sveglio per allattare Silvia. La avvicino a me e la allatto direttamente nel letto senza tante manovre e senza svegliare nessuno. Quando ha fatto ve la ripongo delicatamente. Lei vi si addormenta beata. Se ha bisogno del contatto a volte sento che allunga la manina e mi cerca, oppure "cammina" verso di me per cercarmi. Dolcissima....
Tutto sommato i 50 euro spesi per il riduttore del lettino non sono andati sprecati!

Per le misure: Siccome avevo in mente di riutilizzare il riduttore del lettino ho realizzato il side bed facendo in modo che il riduttore vi entrasse dentro preciso. L'altezza delle gambe, invece, è ovviamente calcolata facendo in modo che il lettino finito arrivasse al pari del mio materasso, senza scomodi scalini.
La struttura, tutta di legno listellare unito con viti (senza colla), è piuttosto pesante per cui, una volta a terra non si sposta facilmente. Motivo per il quale non è stato necessario legarla al letto per ancorarla. Io l'ho appoggiata sopra al tappeto in modo da poterla spostare più comodamente per rifare il letto e pulire.
Con l'aiuto di un trapano con punta a tazza abbiamo praticato dei fori di areazione sulle pareti.
Spero davvero che questa piccola idea sia utile anche per altri come lo è stata per me!
Un abbraccio affettuoso!

martedì 19 maggio 2015

TORTA DI PANNOLINI 2: VERSIONE GIALLO ARANCIO!

Ciao a tutte!
Un'altra torta di pannoli? Ebbene si!
Beh... effettivamente ci ho preso davvero gusto a farle. Oltre ad essere un regalo utile e molto gradito dai genitori che la ricevono è anche molto divertente realizzarla.
Mio cugino un paio di mesi fa ha avuto la sua seconda bambina. Per cui....largo ai regali utili!
Ma vi mostro subito com'è venuta: davanti

particolare fiocco:

dietro


A me sembra bellissima!
Per realizzarla ho usato lo stesso metodo che ho descritto in precedenza QUI con alcune varianti.
PRODOTTI: Ho utilizzato i prodotti bottega verde shampodoccia delicato e crema protettiva lenitiva che ho acquistato a metà prezzo grazie agli sconti che ogni tanto mi arrivano a casa. Ho aggiunto un pacco di salviettine da circa 1,50 e una spugnetta per il bagnetto che ho pagato circa 1 euro.

PANNOLINI: sempre i babypan che ho acquistato alla coop a circa 10-12 euro (2 pacchi per un totale di 60 pannolini);

MATERIALE: Come base questa volta ho usato una base per torte acquistata alla Coop
Questa confezione l'ho pagata poco meno di 3 euro. Dentro ce ne sono 3. Devo dire che è molto più pratica e robusta di quella che avevo fatto da sola ritagliando il cartone.
I rotoli di carta da inserire dentro come anima non li ho colorati. Tanto non si vedono. Per cui ho impiegato molto meno tempo a realizzarla.
I nastri ed cellophane li ho acquistati dai cinesi. 1 rocchetto di nastro da 30 mt circa costa circa 1 euro mentre il cellophan l'ho pagato 50 centesimi.

Sono davvero soddisfatta e mio cugino e sua moglie mi hanno riempito di complimenti!
A presto!

venerdì 20 febbraio 2015

LA MIA PRIMA CREMA PER IL VISO INTERAMENTE FAI DA TE!!!!

Ciao!
E' con grande orgoglio che oggi vi posto la ricetta della mia prima crema per il viso interamente autoprodotta con ingredienti naturali. Intanto vi mostro il risultato. Eccola qua!



Sorvolo sulle regole per fare le creme in casa. Si tratta di un argomento troppo vasto ed ognuno ha le proprie teorie. Mi limito a fare alcuni brevi accenni. Se volete sapere come si realizza una crema dovrete documentarvi. Non ci si improvvisa. Sul web si trovano molti siti e blog che ne parlano. Io vi consiglio il FORUM DI LOLA, vera enciclopedia web sulla cosmesi fai da te, e il canale you tube di CARLITA, che spiega davvero bene.
Prima di arrivare a questo primo esperimento io mi sono documentata per circa un anno, anche perchè volevo cercare alternative ai prodotti di sintesi anche per i conservanti, emulsionanti e addensanti. Avendoli trovati, era venuto il momento di sperimentarli!

Farò dei brevi accenni sulle modalità di realizzazione di una crema, in modo da incuriosirvi e stimolare la ricerca anche da parte vostra.

Una crema per il viso non è altro che un'emulsione di olio/grasso in acqua per la cui realizzazione si distinguono 3 fasi, ovvero 3 diversi gruppi di ingredienti:
1) la fase acquosa (A) dove si mescolano tutti gli ingredienti a base acquosa, compreso l'addensante;
2) la fase grassa (B) dove si mescolano tutti gli oli, i burri e le cere, compreso l'emulsionante. Spesso, per la presenza di burri e cere, questi ingredienti devono essere riscaldati prima di essere aggiunti alla fase acquosa per l'emulsione.
3) la fase degli attivi da aggiungere alla fine a freddo (C). Una volta effettuata l'emulsione tra fase A e B, a composto freddo, si aggiungono questi ingredienti. Si tratta di sostanze di vario tipo con cui intendiamo arricchire la nostra crema, che temono il calore. Tra questi, ad esempio, il gel d'aloe, gli oli essenziali ma anche oli che in teoria andrebbero in fase B ma, in quanto termolabili, non possiamo aggiungerli prima che sia formata l'emulsione (ad esempio l'olio di germe di grano e di ribes nero che ho usato nella mia ricetta).

EMULSIONANTE:
Fare una crema è un procedimento abbastanza difficile perchè si tratta di emulsionare l'olio con l'acqua che in natura, come tutti sappiamo, si respingono naturalmente. Per far questo abbiamo bisogno degli emulsionanti.
E' un pò come quando facciamo la maionese. Lì il nostro emulsionante è il tuorlo d'uovo.
Nelle creme non possiamo usarlo, per cui dobbiamo orientarci su altre cose.
Gli emulsionanti sono molti. Quali scegliere?
Beh, dipende...
Io, se possibile, preferisco sempre rivolgermi alla natura e non alla chimica. Per cui ho utilizzato il LECIMIX di cui vi ho parlato in QUESTO POST. Si tratta di un composto di lecitina e olio che consente di emulsionare anche a freddo ed è piuttosto versatile. L'emulsionante viene aggiunto nella fase grassa, la fase B, nelle dosi e nelle modalità proprie del prodotto che utilizzate. Ogni prodotto, infatti, ha le proprie dosi e regole di utilizzo (ad esempio, se utilizzate un emulsionante ceroso, dovrete prima scioglierlo e quindi scaldarlo; se usate il lecimix, come ho fatto io,  non sarà necessario).

ADDENSANTE:
Per dare maggiore compattezza alla crema ho usato un addensante. L'addensante si aggiunge nella fase A. Emulsionato all'acqua, crea un gel e rende la crema più soda. Anzhe questo va usato nelle dosi e nelle modalità proprie del prodotto scelto (ad esempio la farina di semi di carrube che ho usato io va versta nella fase A e va poi riscaldata e frullata più volte). Anche qui la scelta è vasta....io ho usato la FARINA DI SEMI DI CARRUBE, addensante alimentare di cui parlerò in un prossimo post. 


Detto ciò, prima di iniziare a produrre dobbiamo metterci al nostro tavolo, con carta e penna, e scrivere la nostra formula magica....ovvero quali ingredienti inserire ed in quale quantità.
Si comincia dalla fase grassa, la fase B.
La prima cosa da fare, infatti è scegliere quali e quanti grassi inserire nella crema. Per far questo dobbiamo avere chiaro che tipo di crema vogliamo realizzare.
Ecco qui uno schema:

CREME VISO:
3-4% oil free;
5-8% creme leggere per pelli grasse;
9-10 % creme medie per pelli miste;
11-15% creme emollienti per pelli secche;

CREME CORPO:
10-15% leggere;
20% medie;
20-25% molto emollienti per pelli secche;

Per cui, ad esempio, se vogliamo realizzare una crema viso per pelle mista inseriremo il 10 % di grassi, ovvero, per 100 gr di prodotto (le dosi sono sempre calcolate su 100 gr), dovremo inserire 10 gr di grassi a nostra scelta tra oli, burri e cere.
Quali scegliere?

SCELTA DEI GRASSI:
Posto che i grassi si dividono in varie categorie (in ordine di diffondibilità: leggerissimi, leggeri, medi, pesanti, burri e cere), per avere una crema dalla texture perfetta l'ideale è inserire un rappresentante di ogni categoria, facendo prevalere quelli relativi al tipo di crema che vogliamo realizzare (ad esempio, in una crema leggera farò prevalere l'olio di jojoba rispetto al burro di karitè). Si tratta della c.d. "cascata di grassi".
E' sconsigliato realizzare creme con un solo tipo di grasso. Sarebbe un errore, ad esempio, realizzare una crema per pelli grasse con solo oli leggerissimi. Questi, infatti, seppur molto diffondibili sulla pelle (si assorbono subito e non lasciano la sensazione di unto) tendono, proprio per questa loro intrinseca diffondibilità, anche a ritornare fuori sulla pelle, creando quella sgradevole sensazione di unto sulla pelle (che molte di noi conoscono bene!). Per moderare questo effetto dovremo inserire cere e burri, in minima percentuale, perche questi, seppur più grassi, sono meno diffondibili ed impediscono l'effetto rebound sulla pelle.

Per la scelta di quali grassi usare vi mostro la tabella che ho copiato dal blog NATURA E BELLEZZA. Ce ne sono molte di tabelle come questa sul web ma questa mi sembra la più pratica perchè contiene anche l'indicazione di termolabilità del grasso.
Dovete, infatti, avere ben presente se tra i vostri grassi ce ne sono di termolabili perchè questi non potranno essere scaldati ed andranno aggiunti per forza in fase C.

Vi inserisco la lista:
OLI LEGGERISSIMI (DENSITA’ FINO A 0,900)

NOME DELL'OLIO……………DENSITA' RELATIVA (gr/cm³ o kg/dm³)
Squalane………………………………........................0,810-0,820
Otil Dodecanolo…………………………….......................…0,840
Jojoba………………………………………...........................…0,865
Dicaprilyl carbonate……………………….........................0,895
Camelina……………………………………...........................…0,900 termolabile

OLI LEGGERI (DENSITA’ DA 0,901 A 0,915)

NOME DELL'OLIO……………DENSITA' RELATIVA (gr/cm³ o kg/dm³)
Melograno…………………………...........................……0,900-0,912
Argan………………………………….............................…0,908-0,913
Broccoli………………………………………..............................0,910
Anguria…………………………………..............................……0,913 termolabile
Mandorle dolci…………………………............................……0,913 termolabile
Enotera…………………………………..............................……0,913 termolabile
Oliva………………………………………...............................….0,913
Nocciolo di Pesca………………………...........................…..0,914
Borragine………………………………….............................….0,915 termolabile
Camelia……………………………………...............................…0,915 termolabile
Macadamia…………………………………...............................0,915
Cocco………………………………………...............................…0,915
Nocciola…………………………………...............................……0,915
Nocciolo di Albicocca…………………..........................…….0,915
Palma……………………………………….................................…0,915

OLI MEDI (DA 0,916 A 0,925)

NOME DELL'OLIO……………DENSITA' RELATIVA (gr/cm³ o kg/dm³)
Arachidi…………………………………................................0,915-0,918
Baobab…………………………………................................0,915-0,919
Babassu……………………………………................................…0,916
Avocado……………………………………................................…0,918
Crusca di riso (olio di riso) …………........................………0,918
Frutto della passione………………………............................0,918
Olivello Spinoso (Argousier) ………….......................0,918-0,923
Canapa………………………………………..................................0,919 termolabile
Sesamo…………………………………................................…….0,919
Cumino……………………………………................................…..0,920 termolabile
Albicocca…………………………………................................…..0,920
Colza………………………………………..................................….0,920
Germe di mais………………………..............................……….0,920
Ottil dodecanol lattato…………….........................………….0,920
Cartamo……………………………………................................….0,921 termolabile
Girasole……………………………………................................….0,921
Germe di grano……………………….............................………0,921 termolabile
Neem………………………………………..................................….0,921
Cotone……………………………………................................…..0,923 termolabile
Kukui………………………………………..................................….0,923
Ribes nero………………………………................................……0,925 termolabile
Rosa Mosqueta………………………..............................………0,925 termolabile
Soia………………………………………..................................……0,925
Vinaccioli……………………………….................................………0,925
Zucca……………………………………..................................…….0,925

OLI PESANTI (DA 0,925 IN POI)

NOME DELL'OLIO……………DENSITA' RELATIVA (gr/cm³ o kg/dm³)
Andiroba……………………………………...............................…….0,927
Lino…………………………………………….................................…..0,929 termolabile
Caprilico Caprico Triglic. ………………….........................…….0,945
Tocoferile acetato……………………………….............................0,960
Tocoferolo……………………………………..............................……0,960
Olio di Cacao…………………………….............................………..0,960
Ricino………………………………………….................................……0,962

( questa lista è stata presa dal forum di Lola ma è stata successivamente integrata, man mano che venivano a conoscenza di nuove densità)

TABELLA DENSITA’ DEI BURRI

BURRO DENSITA’

CUPUACU 0,890
MANGO 0,900
ILLIPE 0,900
CACAO 0,900
SAL 0,900
AVOCADO 0,910
KARITE’ 0,910
MURUMURu 0,910
KOKUM 0,910
COCCO 0,915
TUCUMA 0,915

Eccovi la mia cascata di grassi (quantità espresse in grammi, per 100 gr di prodotto finito):
- Olio di Jojoba 2;
- Olio di Argan 2;
- Olio di Germe di grano 0,7  (termolabile);
- Olio di Ribes nero 1,3  (termolabile);
- Tocoferolo 0,7 (2 capsule gel);
- Burro di cocco 0,5.

RICETTA
Eccovi, infine, la ricetta della mia crema. Si tratta di una crema leggera, con il 7% di grassi. Le dosi sono per 100 gr di crema con cui ho riempito 2 vasetti:

FASE A)   
- Acqua 81 (fino a 100);
- Glicerina 3 (glicerolo);
- Farina di semi di carrube 1;

FASE B)
- Olio di Jojoba 2;
- Olio di Argan 2;
- Tocoferolo 0,7 (2 capsule gel);
- Burro di cocco 0,5;
- Lecimix 5.

FASE C)
- Gel Aloe 3
- Olio di Germe di grano 0,7;
- Olio di Ribes nero 1,3;
- Estratto di semi di pompelmo 0,6;
- 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda.

PROCEDIMENTO:
In una ciotolina di vetro ho pesato la glicerina e la farina di semi di carrube e ve l'ho dispersa molto bene con una palettina da gelato. Ho poi aggiunto l'acqua poco alla volta avendo cura di miscelare bene il composto. L'ho poi scaldato al microonde per 10-20 secondi e gli ho dato una botta di minipimer. L'operazione va ripetuta finchè no si forma il gel. A me è bastata una sola volta.

In un'altra ciotolina più piccola ho pesato oli e burri della fase B che ho poi scaldato e mescolato bene.

Ho quindi riscaldato un pò anche la fase A (che nel frattempo si era raffreddata) e vi ho inserito dentro i grassi per poter miscelare alla stessa temperatura (anche se non ce ne sarebbe bisogno perchè il lecimix emulsiona anche a freddo, ma sono convinta che sia meglio miscelare i due composti ad una temperatura simile).
Ho dato una bella botta di minipimer (circa un paio di minuti) e...magia! L'emulsione è bell'è pronta!

Ho quindi aggiunto gli attivi della fase C ed ho mescolato ancora con una botticina di miniper. Finito!!!!

MISURAZIONE DEL PH:
Beh...non del tutto....L'ultima cosa da fare (ma certo non la meno importante!) è misurare il ph con le cartine tornasole.
E' un'operazione da fare sempre, ogni volta che prepariamo una crema, ed è molto importante. Una crema con ph troppo acido o basico rischierebbe di irritare la pelle e di stressarla.

Ecco uno schema di quanto dovrebbe essere il ph dei prodotti cosmetici
PRODOTTI VISO:
Creme: 5.5-6.0
Latte detergente: 6-7
Tonico: 4.5-5.5
Esfolianti: da 3.5-4.5
Crema contorno occhi: 6.0

PRODOTTI CORPO
Creme: 5.5
Bagnoschiuma: 5.5-6.5
Detergente intimo: 4.0-4.5
Shampoo: 4.5-5.0
Balsamo: 4.5
Deodorante: 4.0-5.0
Esfolianti: da 3.5 a 4.5

Una crema viso, quindi, dovrebbe avere un ph tra 5.5. e 6.5.. Se avete la pelle grassa, i risultati migliori li otterrete con un ph più acido, intorno al 4.5.-5.

Il ph si misura con le cartine tornasole che si acquistano on line oppure nei negozi specializzati (io, a Firenze, dopo molte ricerche le ho trovate -ad un prezzo ragionevole- nella libreria di medicina sul Viale Morgagni, dove, tra l'altro, hanno anche altre attrezzature da laboratorio tipo bacher, pipette ecc.).

Il ph della mia crema stava intorno al 4- 4,5. Un pò bassino....anche se io ho la pelle grassa.

REGOLARE IL PH:
PH TROPPO ACIDO: Se dovete alzare il ph di un punto o mezzo punto (ovvero per piccole differenze) potete preparare una soluzione satura di bicarbonato in acqua distillata e versarne una  o due gocce nella crema. Mescolate bene prima di misurare nuovamente il ph. Io ho fatto così.
Se invece la differenza è maggiore non potrete usare la soluzione di bicarbonato (perchè ce ne vorrebbe troppa e rischiereste di smollare troppo la crema). Occorre preparare una soluzione di soda caustica.
Dopo aver indossato guanti da cucina, mascherina e occhialini prottettivi, misurate 80 gr di acqua distillata e 20 grammi di soda caustica in contenitori di vetro o plastica termoresistenti, pulitissimi ed asciutti. Dopodichè versate la soda nell'acqua (MAI IL CONTRARIO perchè rischiereste una reazione esplosiva!). La soda a contatto con l'acqua sprigiona vapori irritanti ed un forte calore che porterà l'acqua quasi al bollore (ma voi sarete ben protette da guanti, mascherina e occhialini!). Aspettate che la soluzione si raffreddi, poi imbottigliatela in un contagocce cui applicherete un'etichetta ben visbile che indichi chiaramente il contenuto e la sua pericolosità e, una volta usata, la riporrete in un luogo sicuro. La soluzione non deve venire a contatto con la pelle/mucose perchè fortemente irritante. Se ciò dovesse avvenire, sciacquate immediatamente.
Utilizzate la soluzione di soda nella crema una goccia per volta, poi misurate sempre il ph e verificate se aggiungerne ancora.
2-3 gocce di soluzione di soda caustica nella crema non la rendono pericolosa nè irritante. E' il metodo ordinario per alzare il ph delle creme.

PH TROPPO BASICO:
Preparare una soluzione di acido citrico (che ormai si trova dappertutto) al 20% ed aggiungerne una goccia per volta finchè il ph non raggiunge il livello desiderato. Si può usare anche puro direttamente nella crema un granello per volta.
In alternativa si può usare acido lattico, di peggior reperibilità.

Io ho utilizzato la soluzione di bicarbonato (circa 6 gocce) ed il ph è tornato a 5-5,5. Per me è perfetto.

RISULTATO CREMA FINITA
La crema ha la consistenza di un gel, non è unta e si spande benissimo senza fare alcuna scia come si vede dalle foto sotto. Si assorbe molto bene e non ha alcun effetto rebound di untuosità sulla pelle, segno che i grassi sono ben miscelati. Nutre ed idrata senza appesantire affatto.
Direi che è più adatta per l'estate che per l'inverno perchè è un pò leggerina.







Problemi riscontrati
- Rimangono alcuni minuscoli grumetti di farina che, dopo un paio di giorni, si sono dissolti nella crema, anche se non completamente. Credo dipenda dal fatto che non ho ben disperso la farina di semi di carrube nella glicerina e forse ne ho messa troppa. La prossima volta penso di ridurre a 0,5 la quantità di farina anche perchè la crema è venuta molto soda, pure troppo.
Comunque non lascia residui di farina sulla pelle.
- Ho aggiunto troppe gocce di olio essenziale di lavanda ed è venuta troppo profumata. La prossima volta mi limiterò a 3-4.
- Forse è un pò troppo umettata. La prossima volta ridurrò la glicerina a 1 o 2 grammi e proverò ad inserire un pezzettino di cera d'api (tipo 3-4 grammi) per vedere se viene meno viscida. Comunque sulla pelle non resta appiccicosa, anzi. La pelle, dopo l'applicazione, è molto liscia. Ho inserito la glicerina perchè in dosi fino al 5% è idratante, ovvero richiama acqua dall'esterno e la rilascia sulla pelle, e perchè rende la crema più spalmabile. Ha, infatti, proprietà lubrificanti. Si può anche non mettere ma se la volete inserire dovete prendere la glicerina vegetale, anche detta glicerolo. L'altra è di derivazione petrolifera.

Nel complesso sono molto soddisfatta! Ho creato un'ottima base da poter poi modificare a mio gusto e secondo le mie esigenze con ingredienti facilmente reperibili e senza usare prodotti sintetici.
Attendo l'esito del conservante usato (estratto di semi di pompelmo) su cui nutro, per la verità, qualche dubbio. Ho in macerazione anche la tintura di benzoino (di cui vi parlerò in un prossimo post) che però non  è ancora pronta. In un altro contenitore ho, anche, la rugiada dei miei FERMENTATI, ovvero la condensa che si raccoglie sotto il tappo. Anch'essa, secondo il gruppo facebook che seguo, ha proprietà conservanti ma me ne sono completamente dimenticata....mi riservo di usarla prossimamente per testarne l'effetto.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Ci tengo molto al vostro parere!
A presto.

martedì 17 febbraio 2015

TORTA DI PANNOLINI FAI DA TE

Ciao a tutti!
Eccomi dopo una lunga assenza riprendere le redini del mio blog.
E' stato un periodo lungo e faticoso ma decisamente carico di soddisfazioni. Avremo modo di parlarne nei prossimi post.
Per adesso vi dico solo, per non tediarvi, che sono a casa da Dicembre, ho smesso di lavorare (per scelta mia, ebbene si!) e sono felicissima, anche perchè sono incinta!
Aspettiamo una bellissima bambina che nascerà a Giugno e si chiamerà Silvia (nome scelto dalla sorellina più grande!).
Inutile dire che sono al settimo cielo....dopo quello che mi è successo lo scorso Giugno....chi ha la bontà e la pazienza di seguirmi lo sa....
Ho avuto quindi bisogno di un pò di tempo per recuperare le energie e raccogliere le idee ma la mia mente non ha mai smesso di lavorare, anzi! Da quando sono a casa è un vulcano!
Ho quindi deciso di postarvi uno dei tanti progetti che avevo da tempo in mente di realizzare e che mi è riuscito meglio: la torta di pannolini!
Una mia carissima amica ha partorito il suo terzo figlio per cui, sapendo che aveva già tutto, ho pensato di regalarle proprio questa fantastica ed utilissima torta che, devo dire, è stata molto apprezzata da chi l'ha ricevuta!

Passo a descrivervi come l'ho realizzata.

OCCORRENTE E SPESA:
- 2 pacchi di pannoli (circa 60)= € 6,00 (ho usato pannolini baby pan comprati alla coop)
;
- bagnoschiuma, shampo e olio baby della linea crescendo coop (circa 7/8 euro);
- 1 bavaglino e 2 body da 3 mesi (circa 10 euro);
- fiocchi in raso (6 euro. Decisamente cari perchè li ho dovuti acquistare in merceria. Dai cinesi si trovano i rocchetti da 25 mt ad 1/2 euro ma non li ho trovati verdi)
- cellophan per rivestire e fiocco (2 euro. Anche su questo si può risparmiare dai cinesi);
- un cartone rotondo del diametro di circa 30 cm che potrete colorare con le tempere a vostro piacimento (io ho disegnato, con l'aiuto di un coperchio, la sagoma su un cartone recuperato da una scatola dei regali di natale e poi l'ho colorata con due mani di tempera verde). In alternativa potete usare delle basi per torte rotonde dorate o trasparenti. Le vendono nei supermercati in confezioni da due o tre. Sono decisamente più carine ma costano circa 2/3 euro a confezione.
- l'anima di cartone un rotolo di scottex e di carta igienica.
- Scotch e filo da cucire (io ho usato quello per imbastire ma sarebbe meglio quello classico bianco per cucire perchè è più robusto, oppure, se lo avete, quello di nylon trasparente) oppure elastici;
- parecchio tempo e pazienza! Comunque ripagati dal risultato.
In tutto ho speso circa 25 euro.

PROCEDIMENTO:
1) Arrotolare i pannolini:
Per prima cosa occorre arrotolare tutti i pannolini. E' un'operazione semplice ma che richiede tempo. Potete effettuarla anche prima ed in più volte, nei ritagli di tempo. Estraete il pannolino e lo arrotolate su sè stesso. Quindi lo fermate con un filo o con un elastico (io, per risparmiare, ho usato il filo da imbastire che ho girato 2/3 volte sul pannolino fermandolo con un doppio nodo e tagliando l'eccesso di filo con le forbici. E' un pò una menata....però così risparmiate il costo degli elastici).

2) Preparazione della base:
Una volta che avrete preparato i vostri rotolini di pannolini procedete a montare la base. 
Se usate, come ho fatto io, un cartone di recupero, prima coloratelo del colore che preferite e fatelo asciugare bene. Quindi unite con lo scotch il rotolo di scottex e di carta igienica, poi, sempre con l'aiuto dello scotch, incollate il tubo che avete preparato al centro della base.

 3) Montate i pannolini sulla base:
Posizionate i rotolini intorno al tubo di cartone fino a ricoprirlo come fossero petali di un fiore sulla corolla. Faremo tre giri perchè questo è il primo piano della nostra torta e deve essere bello largo per soreggere i piani superiori.
Una volta terminato il giro fermate tutto passando un paio di giri di filo tutto intorno e legandolo con un doppio nodo (oppure, in alternativa, con un elastico).
Procedete nello stesso modo facendo altri due giri. Ovviamente, ogni volta vi occorreranno più pannolini del giro precedente. Alla fine di ogni giro legate tutto con un paio di giri di filo.

Procedete, quindi con il piano superiore nello stesso modo ma, questa volta farete solo due giri perchè il diametro del secondo strato deve essere inferiore al primo.
Infine montate l'ultimo strato con un unico giro di pannolini fermando sempre tutto con un paio di giri di filo.
La torta è praticamente montata.

4) Inserite gli accessori:
Adesso inserite all'interno dei giri, nella parte esterna, tra un pannolino e l'altro, i prodotti che avete scelto (io ho usato i prodotti da bagno, uno per strato).
Se avete seguito le mie istruzioni l'ultimo strato avrà un buco al centro che potrete riempire con ciò che volete (io ho arrotolato i due body in modo da formare una specie di fiore).
Ho usato l'elastico del bavaglino per fermare l'ultimo strato della torta, facendo ricadere la stoffa lungo il secondo e nascondendola nel primo.

5) Infiocchetate:
Io ho utilizzato un nastro verde chiaro alto ed uno verde scuro basso che ho messo sopra all'altro.
Posizionate i nastri girandoli attorno ad ogni strato facendo in modo che cadano al centro e fermateli con una cucitrice.
Preparate dei fiocchi secondo il vostro gusto (io ho usato questo tutorial) e pinzateli al centro dello strato con una cucitrice, avendo cura di coprire o nascondere il punto di cucitrice precedente.
Io ho tagliato i capi dei fiocchi con una forbice dentellata che avevo già e che ho comprato all'Ikea), L'effetto è sicuramente più carino.
                     (foto fronte e retro)

6) Incellofanate:
Avvolgete la torta pronta con il foglio di cellophan secondo il vostro gusto ed applicatevi un fiocco. Io ho usato un fiocco già pronto ma si può usare anche una coccarda tipo quelle da fiorai oppure un semplice nastro da regali.

Pronta!

Ovviamente potete decorare ulteriormente la torta secondo i vostri gusti, ad esempio aggiungendo il nome del bambino ritagliato con dei cartoncini colorati ecc. Ma io vi consiglio di non decorare eccessivamente la torta, soprattutto se, come me, avete messo molti prodotti. Non ce n'è affatto bisogno e l'effetto potrebbe risultare un pò pacchiano...

Naturalmente ci vuole del tempo e tanta pazienza per realizzare una cosa simile però, vi posso assicurare che la soddisfazione che si prova una volta ultimata è impagabile!
Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto!